Coronavirus, il mercato del porno può aiutare

L’emergenza Coronavirus ha creato moltissimi disagi e l’ambiente del cinema non è stato risparmiato da questa pandemia, molti si interrogano su quando e come ripartire e proprio a tal proposito vi è un settore del cinema che potrebbe dare un’ottima soluzione per affrontare al meglio questo momento di crisi profonda.

Il settore che potrebbe dare una svolta decisiva in tema di prevenzione è quello del porno, infatti per far fronte a questa emergenza negli anni novanta l’industria del porno mise in campo dei protocolli contro l’HIV con lo scopo di tutelare i propri attori da probabili contagi, all’epoca fu ideati il “PASS” ovvero Performer Availability Scheduling Services.

Quando è scoppiata la pandemia da Covid-19 l’industria del porno era già in un certo senso preparata perchè avevano già una salda storia di test all’interno del settore oltre che all’interruzione della produzione ed al rintracciamento dei contatti.

Questo è quanto dichiarato dal portavoce dell’associazione che opera negli Stati Uniti senza scopo di lucro nel settore del porno FSC (Free Speech Coalition) nelle vesti di Mike Stabile.

La stessa associazione ha dichiarato inoltre che questa tipologia di virus è ben diversa dalla precedente ma che hanno capito immediatamente come sarebbero andate le cose e come avrebbero dovuto fare per proteggersi.

Ovvio che anche il settore del porno ha subito un duro colpo a causa della diffusione del virus, in America si è registrato un doppio fenomeno, da un lato tutti i set sono stati blindati su esplicita richiesta della FSC, dall’altra moltissimi attori e lavoratori del settore hanno intrapreso nuovi metodi per riuscire a non perdere il lavoro, tutto questo girando video amatoriali oppure partecipando alle webcam rooms.

Al momento i molti dubbi sono legati al fatto di quanto sia affidabile il test del Covid, infatti gira voce che sia presente ancora oggi un margine di errore legato alla risposta, nel momento in cui verrà trovato un test affidabile al 100% il metodo di sottoporre tutti gli attori al test ogni due settimane sarebbe la giusta soluzione per poter riaprire i set cinematografici.

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